giovedì 30 agosto 2012

5° Tappa: Caen - furti in chiesa ed errori di pronuncia

Ciao ragazzi...
vi ho lasciato un po' di giorni fa per coccolarmi (e farmi coccolare e coccolare) e ustionarmi sul lago di Garda: come al solito ero convinta di aver messo in valigia la crema solare ma ovviamente l'avevo lasciata a casa, perciò eccomi qui, tre giorni dopo, ancora a spalmarmi aloe nel tentativo di smorzare il rossore!
Ad ogni modo, sarà il caso di riannodare il filo del viaggio in Normandia...

La mattina del lunedì, dopo le ultime battute scambiate con il gestore del mio hotel preferito, mettiamo i bagagli sulla mitica Punto e partiamo in direzione Condé sur Noireau, nell'entroterra normanno, più vicino alla costa atlantica - nuova base d'appoggio per i seguenti due giorni!

Inutile dirvelo, ci perdiamo in mezzo alla campagna, circondati di mais e di pale eoliche e impieghiamo un'ora in più del previsto per arrivare a casa di amici che ci aspettavano per il pranzo!
Il pasto lo saltiamo ma ci rimane pur sempre il dolce... MACARONS!!!!!!!
E allora, metto da parte la buona educazione e mi avvento sul vassoio come una leonessa su una gazzella che si abbevera ad uno stagno!
Piccoli macarons indifesi!!!!
Buoni Buoni Buoni!!!

Va beh, calma...
Stavo dicendo, i nostri francesissimi ospiti ci accompagnano a Caen, quindi almeno questa volta, non ci mettiamo più del dovuto e non ci perdiamo!

Caen è una città universitaria - e lo si nota dai locali coi tavolini all'aperto affollati all'ora dell'aperitivo - distrutta quasi completamente dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, che però hanno risparmiato le chiese... ed è in una di queste che ho commesso - inconsapevoltente signori della Corte!! - il mio reato: DA QUANDO IN CHIESA LE BROCHURE SI DEVONO PAGARE???
Ad ogni modo - lo ammetto - io me la sono presa, l'ho sfogliata e l'ho portata fuori senza minimamente pormi il problema, tra gli sguardi stupiti dei nostri accompagnatori... oh, ok, finirò all'inferno, che vi devo dire!?!

Punti di interesse: la Cattedrale delle Donne, la Cattedrale degli Uomini (che affianca il Comune) e le rovine del Castello, del quale sono rimaste solo le mura esterne...

La città è decisamente interessante e merita una visita ma, ATTENZIONE!!! Qualora ci andaste da soli e vi smarriste nel bel mezzo del nulla, e sentiste il bisogno di chiedere informazioni ad un passante, mi raccomando, pronunciatene bene il nome - io, per evitare ogni problema, lo dicevo così come si scrive - perchè se doveste far sentire troppo la "o", rischiereste di dare del co***one a quel passante, che, a quel punto, forse, non sarebbe molto ben disposto a darvi le indicazioni di cui necessitate!!!

Tra una passeggiata e l'altra, si fa ora di cena: mangiamo in un quartiere di ristorantini, scegliendo un locale in stile "caccia grossa nella savana africana", tra teste mozzate di gnu e tappezzerie zebrate... e poi tutti a nanna!!







venerdì 24 agosto 2012

4° Tappa: La Costa fiorita, Deauville e Villerville

Dopo essere arrivati al B&B intorno alle 20, il gestore ci ha gentilmente prenotato un tavolo al ristorante di fronte.
Come direbbe colui che continua a decantarmi l'utilità delle Public Relations e dei Social Networks, fatevi sempre consigliare dall'albergatore un posto dove mangiare: vi indicherà, se proprio non quello più economico, quello dove si mangia meglio - per non fare brutta figura! - e magari si prodigherà a trovarvi un tavolo - raramente libero in Normandia dopo le 21, visto che i normanni sono un popolo che hanno abbracciato appieno il motto che "a tavola non si invecchia" e quindi passano tutta la serata al ristorante.

Rischiando di addormentarmi sul piatto, ho finito la cena con un buon bicchiere di Calvados invecchiato 8 anni che mi ha dato il colpo di grazia... e buonanotte!

Al mattino: colazione dei campioni fino alle 11 e giretto per Honfleur (del quale vi ho già scritto), pausa aperitivo a base di Panaché e poi in macchina fino a Deauville.

Mega temporale mentre siamo in macchina, ma la fortuna ci assiste e quando parcheggiamo la pioggia ha smesso di cadere!

Deauville... Deauville...
Non mi ha convinto fino in fondo! Non si può certo negare che abbia un suo allure, con le cabine panna e azzurre che si affacciano sulla passeggiata del lungomare, con una spiaggia immensa punteggiata di ombrelloni colorati e tristemente chiusi... Meta di villeggiatura di quella che era la dolce vita di un tempo, tutto il mondo del cinema - quello vero, quello importante, quello fatto di lustrini e abiti da sera - è passato di qui e la cittadina non smette di ricordarcelo, quasi consapevole del fatto che oramai le restano giusto i ricordi e che il passato splendente non tornerà certo indietro grazie ai negozi griffati del centro, che sinceramente hanno messo angoscia persino a me!

Per completare la scena da "viale del tramonto" ricomincia a piovere e inizia a farsi sentire la fame...
Deauville sarà anche una cittadina decadente ma si fa pagare cara! Ristoranti troppo costosi e, comunque, anche volendo concederci uno strappo alla regola e al portafoglio, strapieni! ZERO posti senza prenotazione!!!
Così compriamo una baguette come stuzzichino e torniamo verso la macchina per cenare in quel di Honfleur; ma come un miraggio, sulla strada del ritorno, ci imbattiamo in una spiaggetta solitaria, frequentata solo da pescatori di cozze, meravigliosamente spruzzata dell'oro e dell'argento del tramonto che cerca di farsi largo tra nuvoloni temporaleschi al largo, sul mare e ci fermiamo per apprezzare il paesaggio selvaggio sferzato da un vento freddo che in Italia non si fa sentire da... non me lo ricordo nemmeno più!

Sono queste le cose che ho apprezzato di più durante questo viaggio - oltre alla compagnia ovviamente (toglimi la pistola dalla tempia adesso!!!): i luoghi non segnati sulle guide, i paesini sul mare che solo per buona sorte ci capitava di trovare lungo il tragitto e che erano in grado di trasmettere molta più armonia ed emozioni delle grandi città, turistiche e affollate!








mercoledì 22 agosto 2012

3° Tappa: Honfleur e il B&B più bello del mondo!

Ciao ragazzi...
riprendiamo da dove ci eravamo interrotti: una volta usciti dal dedalo di strade di Rouen ci dirigiamo ad Honfleur!

Consiglio: se volete andare in Normandia, Honfleur è una bellissima cittadina in cui passare qualche giorno e da usare come base d'appoggio per visitare i dintorni; una volta arrivati, buttate la guida ed affidatevi all'istinto!
Nella zona, Le Havre è sconsigliata da chiunque del posto, d'altronde è una città portuale e industriale, quindi, a meno che non vogliate fare una bella gitarella tra le navi cargo, evitatela. Dovrebbero essere molto belle le coste più a est ma purtroppo il tempo era quello che era, cioè un tiranno, e non abbiamo potuto visitarle!
Se invece da Honfleur vi dirigete lungo la costa verso ovest, avrete quanche bella sorpresa fermandovi sulle spiagge meno turistiche, dove, con la bassa marea, la gente del posto con gli stivaloni di gomma, raccoglie le cozze!!!

Mi sono distratta e sono andata troppo avanti... quindi faccio un passo indietro!
Il venerdì prima della partenza ho passato il pomeriggio cercando un hotel ad Honfleur; su Tripadvisor le premesse non erano decisamente rosee quindi mi sono affidata al sito del Comune, e mai scelta fu più azzeccata! Ho trovato il B&B perfetto (ah, per chi non lo sapesse, i francesi amano la loro lingua anche più degli italiani e quindi non ammettono intromissioni da parte dell'inglese: il computer è l'ordinator e il B&B è la chambre d'hote! Fatevene una ragione e cercate con questo nome!!!)
Dicevo, ho scovato la Chambre d'Hote perfetta: Réglisse & Pain d'Espice - ossia liquirizia e pane alla cannella.
Aperto solo da marzo di quest'anno, per ora ha solo 3 camere arredate ognuna con uno stile diverso, accoglienti e comode. I gestori sono simpatici e spigliati - sarà che uno dei due lavorava prima in un hotel a 4 stelle a Parigi!; la colazione è servita in una spaziosa cucina tutta sui toni del rosso, comprese tazze, tovaglioli, portapane e sacchettini porta-croissants! Il costo non è eccessivo e la colazione è già compresa nel prezzo - cosa rara per la zona!
Non so se sono riuscita a rendervi bene il mio entusiasmo verso questo posto!
Ma insomma!!! Cosa potete volere di più di una camera tutta in tinta e un albergatore chiacchierone che vi coccola la mattina parlandovi di riccone australiane che passano la loro vita viaggiando, che vi spiega il perchè di un nome così bislacco per l'hotel - Réglisse viene da una pubblicità con un gatto se non mi ricordo male, e Pain d'Espice è stato aggiunto perchè fa rima con Règlisse, ovvio no?! - e con un labrador color cioccolato chiamato anche lui Réglisse, che ti mangia i lacci e i talloni delle Converse? E poi ti fa i complimenti, ti dice che sei carina e che il tuo ragazzo ti renderà felice "in altri modi" strizzandoti d'occhio!

Ma basta parlare dell'hotel, anche il paese è splendido, dcisamente! Adagiato sulla costa, tra il mare e la foce della Senna, con un porticciolo che si insinua all'interno dell'abitato e si lascia abbracciare da bar e ristorantini... Ma se volete un consiglio, per una cena tipicamente francese, per i sapori e per lo stile, andate assolutamente in un locale chiamato "Bacaretto"; piccolo, intimo, con le pareti ricoperte di bottiglie, tappi e stampe, il caos più totale ovunque, la toilette foderata di copertine di giornali d'epoca di ogni tipo - da quelli di gastronomia a quelli pornografici - con un oste alto e magro, coi capelli che escono dal cappello bianco, che ti consiglia sui piatti e sul vino! E mi raccomando, nel caso decidiate di andare lì, non leggete solo il menù, chiedete quale sia il piatto del giorno e assaggiate il tagliere di affettati (d'oca) misti!!!

Una curiosità su tutte su Honfleur: quando ancora non era così famoso, Napoleone si fermò in questo porto; oggi, il luogo dove pernottò è una pasticceria... piena di Orsacchiotti!!!!!

E domani, ragazzi miei, Deauville - la dolce vita francese - e Villerville - il paradiso per caso!

Baci















martedì 21 agosto 2012

2° tappa: Rouen

Ci eravamo lasciati ieri che ero in partenza con il mio super bolide da Lyon La Foret...
Direzione: un castello non so neanche io bene dove!
Ma come? vi direte, come fai a non sapere dove sei stata? EHHHHHHH... il punto è proprio questo: non ci sono mai stata! E non c'era neanche troppo da stupirsi che l'unica volta che "la persona che si lamenta del fatto che ho pubblicato troppe foto con lui su FB - e no! io non sono polemica!!!!" mi lascia guidare perchè sta per collassare al suolo dopo aver dormito solo 2 ore, venga giù il Dilivio Universale parte II!

Quindi, con i tergicristalli azionati su "Oh mio Dio, le secchiate d'acqua no!!!" parto senza un navigatore sveglio al mio fianco, verso quella che avevo indicato come seconda meta... e ancora piove... arrivo davanti al portone del castello... e ancora piove... decido da sola che non è il caso di farsi una doccia in mezzo ad una foresta e tiro dritta... terza meta del programma immaginario... piove ancora... e alloraaaaaa!!!

In sintesi, arrivo a Rouen e finalmente le cateratte del cielo si chiudono! (Ho sempre sognato di scrivere "le cateratte del cielo", fa molto film di una volta, anzi, fa molto Don Camillo e Peppone e piena del Po!).
Che dire di Rouen!? A parte i cartelli con le indicazioni dei parcheggi che compaiono e scompaiono come per magia e i lavori stradali in corso in ogni dove, non posso dire che sia una brutta città...
Si sente vero il poco entusiasmo?!? E avete ragione!! Non mi è piaciuta molto: esclusi 2 o 3 scorci interessanti, tra cui il quartiere medievale, con viuzze strettissime tra case "graticciate" e sicuramente non agibili secondo gli standards della protezione civile italiana, e la Cattedrale (manco a dirlo) di Notre Dame con la spada di Giovanna D'Arco e la "scala della Libreria", per il resto è una città come tante, troppo caotica per i miei gusti!

Prima di ripartire da Rouen ci fermiamo a prendere un caffè nella pasticceria con le commesse più lente del Mondo! Non scherzo, credo siano sul libro dei Guinness dei primati!

Dopo il caffè, ritorniamo in macchina - ovviamente non guido io perchè non è cosa da donne! Io freno e accelero quando ci sono i semafori e le curve, e non sono cose da farsi! - direzione B&B ad Honfleur. Detto così sembra semplice, ma voi non avete idea di cosa significhi cercare di uscire da Rouen: non un segnale che indichi Honfleur, e tantomeno una città nella stessa direzione, non un cartello per una delle strade di alto scorrimento a noi utili... riassumendo: abbiamo vagato per 40 minuti nei sobborghi di Rouen (e credetemi non sono interessanti!), percorrendo una decina di volte la stessa strada e cercando di regolarci con il sole come Cristoforo Colombo - e tutti noi sappiamo bene come è andato a finire quel viaggio, che avrà pure scoperto l'America, ma lui doveva andare in Asia!!!).

Menomale che a noi è andata meglio che a Cris... e troviamo finalmente la strada e via verso Honfleur!
Ma questa storia ve la racconto domani...











lunedì 20 agosto 2012

1° Tappa: Beauvais - Lyon La Foret

Facciamo iniziare questo post con le trombe del volo Ryanair che festeggia l'arrivo in orario (o forse il fatto di aver avuto carburante a sufficienza per arrivare fino all'aeroporto di Paris-Beauvais, senza doversi fermare sulle Alpi a fare rifornimento su un alpeggio!) e tralasciamo che ho dovuto buttare giù dal letto alle 2.30 del mattino il mio ragazzo collassato per evitare di perdere il volo...

Dicevo, arrivo a Beauvais alle 8.00, auto prenotata all'Avis. Ed ecco subito il primo consiglio: non sono molto elastici all'Avis, se prenotate per le 9.30, vi daranno l'auto alle 9.30, non un minuto prima! Secondo consiglio, anzi, avviso: l'Avis dell'aeroporto di Paris-Beauvais fa orario d'ufficio! Inutile che predisponiate, dal sito, la riconsegna della macchina per un orario successivo alle 18; il simpatico monsieur che lavora nel container dell'Avis se ne strafraga che il vostro aereo parta alle 23.00, lui smette di lavorare alle 18.00 e le chiavi le vuole in mano prima di quell'ora! Non la prende minimamente in considerazione quella fessurina in cui si potrebbero, in teoria, lasciare le chiavi se l'ufficio dovessere essere chiuso!

Detto ciò, ci vengono consegnate le chiavi di una simpatica Punto Evo, con una cilindrata irrisoria: caricati i bagagli nel baule, le salite - anche le meno impegnative - sarebbero diventate praticamente delle scalate dell'Everest! Non mi sarei stupita se qualche vecchietto con la baguette sotto il braccio ci avesse sorpassato con la sua bicicletta! 

Partenza in direzione Lyon La Foret, ovviamente senza un navigatore e con una cartina geografica della sola Normandia - e Beauvais non è in Normandia!
Cercando e ricercando una strada che avesse le sembianze di una tangenziale o, almeno, di una statale, ci imbattiamo in incroci senza segnaletica, nessuno stop disegnato a terra, nessuna riga, niente di niente... va beh, forse il Comune doveva risparmiare!
Finalmente individuiamo la direzione corretta e partiamo assonnati verso la prima meta che avevo programmato!

Lyon La Foret è, inutile dirlo, nel bel mezzo di una foresta, una vera foresta!!! Con gli alberi altissimi, con il muschio, con il sole che non riesce a raggiungere la terra e, sono quasi sicura di avere intravisto Hansel e Gretel dispersi che cercano una casetta di marzapane in cui farsi lasciare ingrassare da una strega cattiva (e sarei cattiva anche io se ognuno che passa mi desse un morso ad una porta, anche se di cioccolato, o mi leccasse le finestre di zucchero!!).

Ma torniamo a noi, cose interessanti da vedere secondo la guida Touring: un'abbazia un po' fuori dal centro del paese.
Ennesimo avviso: le visite guidate all'abbazia sono dalle 14.00 (noi siamo arrivati alle 11.00!). Se volete, in ogni caso, resta da fare un interessante giretto lungo il "Cammino dei Duchi"! Vi sarà consegnata all'ingresso una mappa fatta a mano e un quaderno che spiega la storia dei Duchi di Normandia, compreso Riccardo Cuor di Leone e Giovanni "il re fasullo d'Inghilterra" (canticchiatelo come in Robin Hood della Disney)! Le didascalie vi sveleranno qualche curiosità e quante donne, tra mogli e concubine, hanno avuto quei simpaticoni dei Duchi normanni!

Finito il giretto, tra le rovine della cattedrale e le oche del Campidoglio, ritorniamo nel centro di Lyon La Foret, dove, nella piazzatta centrale, pranziamo a base di anatra circandati da gatti...
Il paese non è molto grande ma le costruzioni sono tutte abbellite da fiori alle finestre e dal "graticcio" che ci perseguiterà per buona parte del viaggio; un ruscello scorre tra due rive ombrose, un cimitero curato affianca la chiesa con il tetto spiovente, i cuochi nei ristoranti hanno il cappello alto, bianco e inamidato e negozietti di antiquariato occupano gli angoli delle strade! Bello e romantico, un angolo di calma e tranquillità, da visitare per ritemprarsi dopo il volo e la levataccia!

Per ora, mi fermo qui... vi lascio con la curiosità di sapere come se la caverà questa mademoiselle a guidare una macchina italiana sotto un diluvio normanno!!!

Baci

Ma, prima di lasciarvi, visto che le immagini si esprimono meglio di tante parole, eccovi alcune foto di Lyon La Foret!
















sabato 18 agosto 2012

Introduzione alla Normandia - forse un po' troppo didascalico come titolo per il post?!?

Sì, le ferie giudiziarie saranno anche un gran casino perchè non fanno altro che rendere più difficile il conteggio dei giorni di scadenza degli atti, ma il loro lato positivo - dobbiamo ammetterlo - ce l'hanno: studi legali chiusi per circa un mese, nessun telefono che squilla, nessun bisogno di mentire sul fatto che "l'Avv. è in tribunale" mentre in realtà ce l'hai di fronte che ti supplica in silenzio di non passarle l'ennesimo cliente agitato, nessun atto da leggere, correggere e rileggere, e soprattutto nessunissima ricerca da fare! E, volendo tralasciare il fatto che, non essendo pagata, certo non faccio giornalmente un carpiato raggruppato con doppio avvitamento in stile Paperon de Paperoni nel mio deposito di monetine dorate, il mio sacrosanto mesetto di vacanze me lo sto godendo anche io!

Dopo mini-ferie mordi e fuggi ritagliate tra studio e ristorante (da brava praticante/cameriera), finalmente il viaggio vero, quello con la V maiuscola - o meglio, il V-Viaggio, come D-Day, o, alla francese, J-Jour (e capirete questa digressione più avanti) - è arrivato... E nei post che seguiranno ve lo descriverò un po', farcito di consigli e inofrmazioni utili per godervi al massimo il vostro - ve lo suggerisco caldamente!!! - prossimo eventuale viaggio in Normandia!

2 persone/8 giorni/4 hotel/929 foto scattate (e non vi preoccupate, non ve le farò vedere tutte)/1 Punto evo a noleggio/migliaia di rotonde e cartelli stradali "tout directions"/circa una ventina tra città e villaggi visitati... e questo solo per riassumere una di quelle vacanze che quando poi torni a casa, apri la porta d'ingresso la mattina dopo aver dormito da sola, e ti ritrovi il caldo umido della pianura padana che ti ridà il benvenuto con uno schiaffo in pieno volto, e anche qualche calcio nelle costole mentre sei a terra (perchè non infierire, in effetti?!?), e rivedi la solita vicina con i baffi e la barba che raccoglie le erbacce in cortile, ti viene voglia di mettere tutto di nuovo in valigia e trasferirti in quel bel B&B vicino al porto, gestito da quel simpatico francese d.o.c. che ti offriva baguette, burro e marmellata nella sua cucina rossa e bianca (vi parlerò anche di questo!) e al diavolo il lavoro, al diavolo lo studio, al diavolo il fatto di non sapere il francese (tanto lo imparerò!)!!!

Va beh, ragazzi, per oggi è tutto... spero di riuscire a far nascere in voi un po' di interesse in questa bella regione e anche di divertirvi!

Baci